mercoledì 24 settembre 2014

Mangi sano? E allora vesti anche sano!

L’approccio olistico al biologico.
(prima parte)

In Italia, spesso, siamo il fanalino di coda in tante cose. Una tra queste è una visione olistica del biologico. Qui da noi, abbiamo imparato che una mela biologica non contiene anticrittogamici e non è nata da un seme geneticamente modificato. E per questo, attenti alla salute nostra e dei nostri figli, la preferiamo. O, per lo meno, anche tra le fasce di consumatori con poca possibilità di spesa, la consapevolezza cerca di conciliarsi col portafoglio, visto che un prodotto biologico, per come viene realizzato, ha dei costi di filiera solitamente maggiori da un equivalente prodotto normale.
Dunque, in Italia, esiste già un bacino di consumatori attenti e consapevoli, nello scegliere un’alimentazione priva di chimica di sintesi, certificata biologica, che non danneggia la nostra salute.
Ma qui ci si ferma. Sembra quasi che l’approccio dei “bioconsapevoli” e degli ecosostenibili si sia fermato al cibo e al sacchetto biodegradabile.
Cosa manca? Come dicevo all’inizio, manca un approccio olistico alla scelta salutistica di consumare biologico.

Cerchiamo innanzi tutto di capire cos’è l’olismo di un organismo biologico: “ un essere vivente, in quanto tale, va considerato sempre come un'unità-totalità non esprimibile con l'insieme delle parti che lo costituiscono.” (da Wikipedia)

Per essere concreti significa che servirà a ben poco assumere alimenti che non hanno sostanze nocive, se poi altre sostanze nocive ce le respiriamo quotidianamente, o vengono a diretto contatto con il nostro corpo.

Se vogliamo andare più nel profondo, l’organismo in questione è la Madre Terra, di cui noi siamo parte. Quindi, scegliere un approccio olistico nel biologico, significa introdurre la natura di Madre Terra nel ciclo di vita delle cose, nella produzione come nel consumo. Già questa, se si affermasse come dominante nell’economia sarebbe una rivoluzione importante e benefica. Perché al centro dell’attività e del consumo ci sarebbe il rapporto tra le persone, la loro salute e l’ambiente.


Ma già come scelta soggettiva, l’approccio bio-olistico ci porta a selezionare in ogni campo della vita ciò che è meglio per noi e per l’ambiente, prodotti che ci fanno bene e che quando ritornano nell’ambiente alla fine del ciclo di vita, non hanno impatto negativo sull’eco-sistema.
E allora questo vale anche per quello che indossiamo ogni giorno: per l’abbigliamento.

(fine prima parte)

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