mercoledì 20 agosto 2014

Sorridi alla vita, la vita ti sorriderà. (Seconda parte)


Avete letto la prima parte di questo contributo sul sorriso? Vi è piaciuta? Allora andiamo con la seconda parte.

Il sorriso è composto da un complesso di elementi sensori: pelle del viso con bocca, zigomi, fronte e guance per smorfie e pieghe, e ovviamente occhi. Il cervello ordina ai muscoli del viso che tipo di contrazioni compiere per produrre una data espressione del viso. Questa espressione ritorna al cervello come feedback, creando la sensazione adeguata a questa conformazione del volto. Quindi, quando sorridete, nasce automaticamente una piacevole sensazione di gioia.

Il sorriso è una dote che hanno solo gli esseri umani, fa parte del nostro corredo genetico è una ragione c’è.
Infatti, per avere relazioni umane soddisfacenti e piacevoli, rapporti interpersonali positivi, il sorriso è una conditio sine qua non. Questo tipo di relazioni stimolano e fanno bene sul piano psicologico.

La comunicazione del volto esprime i sentimenti molto più di quella verbale, delle parole. Sorridiamo perché proviamo gioia e questo è uno dei motivi per cui lo facciamo. L’espressione del volto nel sorriso alimenta la sensazione di gioia. Se voi sorridete agli altri, la gioia si trasmetterà anche alle persone che vedono il vostro sorriso.
Col sorriso sorge una sensazione di positività, il sorriso porta al sorriso. E noi sorridiamo per facilitare la comunicazione e la comprensione reciproca. Il sorriso accorcia le distanze e apre i cuori.

Questo tipo di comunicazione la impariamo da neonati, appena a quattro mesi di vita: quando la madre sorride al bebè, il bebè risponde con un sorriso.
Successivamente dopo sei mesi di vita, il bambino inizia a sorridere da solo, per trasmettere la sua gioia alla madre.

La comunicazione visiva è molto sviluppata negli esseri umani, con una capacità di trasmettere e replicare i segni di questa comunicazione molto velocemente. Ciò avviene con immediatezza e naturalmente, senza l’uso del pensiero. In modo positivo come negativo, la gioia, come la rabbia.

Il sorriso e il lavoro: è risaputo che l’infermiera più simpatica per i pazienti è quella che sorride. Ossia è quella che trasmette gioia anche in situazioni di criticità dovute a una degenza per malattia. Il sorriso può sbloccare una trattativa commerciale.
Quando poi si finisce un lavoro pesante, il sorriso che scioglie la tensione giunge spontaneo ad annunciare il momento agognato del relax.
Molti atleti sorridono prima di una gara per darsi tranquillità e rilassamento, contrastando lo stress della competizione.

Per questo sorridere è una delle medicine naturali più efficaci, che fanno sempre bene... e di cui si può abusare il più possibile!




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